Cosa vedere a Tursi

Cosa vedere a Tursi

A Tursi ci sono molti monumenti, chiese e siti da visitare:

La Rabatana

E’ il più antico rione della città di Tursi, un luogo in cui la storia trasuda ancora da ogni pietra e che grazie alla sua particolare collocazione regala viste emozionanti

È stato il primo nucleo abitativo di Tursi ed è letteralmente circondato per ogni lato da profondi e inaccessibili burroni. Intorno alla metà del V secolo i Goti costruirono il Castello, attorno al quale sorsero le prime case in pietra e si costituì il nucleo primordiale di Tursi. Verso l’anno 850 la zona fu abitata dai Saraceni, che lasciarono profonde tracce nell’architettura e nel dialetto locale. A ricordo dei loro villaggi arabi, i Saraceni denominarono il luogo Rabatana, da Rabat o Rabhàdi o Arabum.

La Rabatana è diventata meta turistica soprattutto per via del poeta Albino Pierro, che ha fatto della Rabatana la fonte ispiratrice della sua poesia .

Nella Rabatana si possono ripercorrere le stradine dei ruderi del nucleo primordiale e visitare quel che resta delle antiche abitazioni, spesso di un solo vano a pianterreno.

La gradinata della Rabatana

La gradinata che porta in Rabatana è un’ampia e ripida strada che si estende sui burroni per oltre 200 metri di lunghezza. Chiamata in dialetto petrizze, poggia su un costone di timpa e all’origine era un selciato a gradini di pietre calcari.

Il Piccicarello

Spicca inconfondibile alla base del castello, nei pressi della “petrizze” che conduce alla Rabatana. È costituito da un lembo di terra che dalla timpa del Castello si protende verso mezzogiorno. La timpa sporge sul fosso di San Francesco, circondato da precipizi. Nei tempi antichi consentiva la coltivazione di ortaggi e frutti vari. Il nome deriva dal proprietario del terreno, Francesco Donnaperna detto “Ciccarello“.

La chiesa collegiata di Santa Maria Maggiore

La chiesa di Santa Maria Maggiore in Rabatana risale al X – XI secolo e, siccome nel corso dei secoli ha subito diversi interventi, ormai ha perso il suo originario stile, conservando soltanto la facciata quattrocentesca, mentre il resto della chiesa è stata rifatto in stile barocco nella prima metà del XVIII secolo.

Da visitare  la cripta, il presepe in pietra di Altobello Persio da Montescaglioso e i numerosi affreschi rinascimentali

Il castello

Da piazza Maria SS. di Anglona, a 346 metri di altezza, si scorgono i resti dell’antico castello costruito dai Goti, nel V secolo, per difesa del territorio: alcune parti del castello e i cunicoli sotterranei sono rimasti intatti.

Dimora di signori, principi e marchesi, durante i periodi di guerra diventava una fortezza. Per tradizione si crede all’esistenza di un cunicolo tra la chiesa di Santa Maria Maggiore e il suddetto castello, che nei tempi antichi consentiva ai Signori di recarsi indisturbati in chiesa.

Nel sito archeologico ubicato nei pressi del castello  è stata rinvenuta un’acropoli costituita su uno sperone roccioso di sabbie risalente al medio età del bronzo, mentre in quello di Cozzo San Martino, a sud del castello sono stati rinvenuti, in una necropoli, alcuni reperti dell’età del bronzo.

 Il Parco Letterario e Casa Museo “Albino Pierro”

Il Parco Letterario “Albino Pierro” è stato realizzato in memoria del poeta che qui nacque nel 1916 ed è situato proprio nella sua casa natale situata nel centro storico del rione San Filippo.

Il parco offre una suggestiva vista panoramica sui calanchi, sul torrente Pescogrosso e il convento di S. Francesco e domina dall’alto i dirupi della Rabatana.

L’edificio è composto da un seminterrato e da due piani. Il primo piano ospita una biblioteca in cui sono conservate la collezione personale e numerose opere di Pierro e una riproduzione dello studio della casa romana. Il piano superiore è invece adibito a pinacoteca, con una mostra permanente di dipinti realizzati da artisti lucani che si sono ispirati alle liriche del poeta tursitano, come Nino Tricarico e Antonio Masini.

Nel Parco si svolgono spesso manifestazioni, visite guidate e vari eventi culturali.

La Chiesa Cattedrale dell’Annunziata

La sua costruzione risale al XV secolo, anche se nel 1988 fu totalmente danneggiata da un incendio e dunque ricostruita. Molto interessanti sono gli altari in marmo, il soffitto in legno a cassettoni, le due tele del Settecento presenti ai lati dell’altare maggiore, il crocifisso ligneo messo in salvo dall’incendio e un fonte battesimale.

La Chiesa di San Filippo Neri

Questa chiesa in stile barocco è stata edificata nel 1661 ed è dedicata al santo patrono della città di Tursi che si festeggia ogni anno il 26 maggio. Tra le opere più prestigiose si annoverano un quadro raffigurante il santo realizzato da Francesco Oliva e vari altari in marmo.

Il Santuario di Maria Santissima di Anglona

Elevato a monumento nazionale nel 1931, sorge al di fuori del centro abitato di Tursi.

Molto interessanti sono il portale romanico sormontato da un arco di tufo sovrastato da preziosi bassorilievi, dai preziosi archi degli interni, i pregevoli dipinti interni e le splendide decorazioni della navata centrale.

Il sito archeologico ubicato nei pressi di Anglona, ha portato alla luce un’acropoli di origine bizantina, che sarebbe stata costruita sulle rovine dell’antica città di Pandosia, mentre quello di Valle Sorigliano,  ha portato alla luce un’intera necropoli datata all’età del ferro.

Ex Convento di San Francesco 

Il convento di San Francesco d’Assisi, dell’Ordine dei Frati Minori Osservanti, risale alla prima metà del XV secolo, più precisamente al 1441, sito sulla collina omonima, a est del centro abitato, domina sul rione Santi Quaranta. Nel 1991 è stato dichiarato monumento nazionale.

Palazzo Brancalasso

Il palazzo del barone Brancalasso, semplicemente chiamato “Palazzo del Barone” è situato al centro di piazza Plebiscito, nel rione San Filippo, la sua costruzione è velata da un pizzico di mistero. Un’antica leggenda narra che il palazzo fu costruito in una sola notte da demòni e spiriti degli inferi, i quali, non potendo far ritorno in tempo nel loro regno, si materializzarono alle luci dell’alba sul tetto dell’edificio sotto forma di statue. In realtà in una notte venne delimitato il perimetro del palazzo alla cui costruzione si opponevano i proprietari dei fondi vicini. Le tre statue posizionate su di esso simboleggiano la giustizia, la pace e la carità

Tursi è circondata dall’incantevole scenario dei Calanchi, blocchi di origine argillosa che creano paesaggi unici fatti di canyon, pinnacoli e aride dune bianche.