Storia e curiosità di Matera
Storia e curiosità su Matera
Matera è nota per gli storici rioni SASSI che ne fanno una delle città abitate più antiche al mondo, riconosciuti il 9 dicembre 1993, patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, primo sito dell’Italia meridionale a ricevere tale riconoscimento grazie all’impegno dell’Architetto Pietro Laureano che ne curò la sua candidatura.
È stata anche la prima città del meridione a insorgere in armi contro il nazifascismo
Il 17 ottobre 2014 è stata designata Capitale Europea della Cultura per il 2019, prima città italiana del Centro Sud. Una sfida lanciata nel 2008 da un gruppo di giovani talentuosi che seppero coinvolgere cittadini e territorio.
Un grande riscatto sociale per una città che fu definita “vergogna nazionale” da Palmito Togliatti nel 1948, dopo la denuncia di Carlo Levi nel suo libro “Cristo si è fermato ad Eboli” per le condizioni di vita degli abitanti nei SASSI!
Del resto il simbolo della città parla chiaro:
“Bos lassus firmius figit pedem ovvero “il bue stanco affonda la zampa più fermamente”
Un motto che indica come un popolo pacifico ma stanco dei soprusi può ribellarsi al giogo.
Il cuore della città è compreso tra due anfiteatri naturali scavati nella roccia, il Barisano a Nord Ovest e il Caveoso a Sud, con al centro la Civita.
Un’opera d’arte naturale composta di viuzze, scale, archi, ballatoi, terrazze, campanili che cambiano colore a seconda del tempo. Con il sole splendono del colore del “tufo” o calcarenite, le nubi li colorano di un grigio affascinate e quando cala la notte si illuminano delle tante lucine o dei riflessi della luna, trasformandosi in un grande Presepe a cielo aperto.
Un agglomerato urbano che si affaccia su una gravina, profonda fossa tracciata dall’omonimo torrente e che guarda l’altra sponda, territorio ancora più antico, oggi riconosciuto Parco Regionale Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano.
I ritrovamenti di questa zona testimoniano infatti l’insediamento dell’uomo, già a partire dall’età paleolitica, nelle tante grotte naturali disseminate lungo la Gravina e che ne definiscono un paesaggio di tipo rupestre.
Col passare dei secoli gli insediamenti si moltiplicarono fino ad arrivare nell’epoca del Cristianesimo alla costituzione di piccole comunità emigrate dall’Oriente che si rifugiarono in quelle stesse grotte e le trasformarono in abitazioni e luoghi di culto, le chiese rupestri appunto.
Nel Medio Evo si forma la Civita di Matera che diventa centro stabile di vita e civiltà, protetta dapprima da un muro di cinta. Man mano i contadini si stabilizzarono al di fuori della cinta sui costoni del burrone, fino a formare un nucleo abitativo chiamato con disprezzo “Sassi”, poiché così apparivano ai nobili che vivevano nei Palazzi signorili all’interno delle mura.
Certo i materani erano semplici contadini, ma si di dimostrarono molto ingegnosi nell’affrontare la loro quotidiana vita fatta di stenti.
Le case dei Sassi sono contraddistinte da un sistema idrico finalizzato alla raccolta di acqua piovana e sorgiva, costituito da una rete di canaletti e cisterne talmente organizzata da riuscire a portare l’acqua in quasi tutte le case e vicinati, oggi ancora visitabili.
La povertà creò anche un sistema di relazioni sociali e di mutuo-aiuto che si concretizzava nelle attività del VICINATO.
Lo schema abitativo dei Sassi comprendeva una decina di abitazioni, seminterrate o sopraelevate che si affacciavano sui cortili detti “vicinato” dove si viveva la quotidianità: tutto si svolgeva sotto gli occhi di tutti.
Oggi Matera è una città proiettata al futuro, ma ha conservato la sua innata virtù dell’accoglienza verso coloro che vorranno viverci o visitarla.