Il Sasso Caveoso è la parte dei Sassi di Matera rivolta in direzione sud. Ha la  forma della cavea di un teatro.

Racchiude la storia architettonica e sociale del popolo materano ed è il simbolo della vita troglodita.

Si sviluppa prevalentemente con abitazioni quasi completamente scavate nella roccia, disposte a gradoni e perlopiù rimaste intatte rispetto al passato. I pavimenti delle case erano spesso i tetti di altra dimore sottostanti.

Gli ambienti abitativi, essenzialmente ipogei, non avevano finestre, se non una piccola sulla porta d’ingresso. La roccia calcarenite veniva man mano scavata per realizzare altri spazi interni.

Le case più povere avevano solo un unico ambiente, mentre chi poteva permetterselo, si allargava scavando, per realizzare anche stalle o magazzini.

La roccia dei Sasso Caveoso appare molto più di impatto rispetto ad altre aeree.

Era  il quartiere dei più indigenti, definito “I Gironi dell’Inferno di Dante” da Carlo Levi nel suo libro “Cristo si è fermato ad Eboli”.
Le condizioni igieniche ed abitative del Caveoso resero l’appellativo “Vergogna d’Italia alla città di Matera. Fu per questo sgomberato completamente durante la Riforma de Gasperi.

Oggi sono ancora quasi disabitati, tranne qualche attività commerciale o ricettiva. Ed è per questo che sono così attraenti…

Nel Sasso Caveoso vi è la presenza di un imponente sperone roccioso, il Monterrone, al cui interno sono state scavate due chiese, Madonna dell’Idris e San Giovanni in Monterrrone.

Tutta l’area è ricca di panorami mozzafiato sul Parco della Murgia. Notevole la presenza di chiese rupestri.

Affascinante la Piazza di San Pietro Caveoso che si affaccia sul Torrente Gravina e  da qui si dirama Vico Solitario che porta alle abitazioni tipiche, all’antica neviera e a bellissimi terrazzamenti fino a raggiungere l’area del Casalnuovo.