Storia e curiosità di Policoro

Storia e curiosità di Policoro

Il nome deriva dal greco antico Polychoron. Sorge a poca distanza dalle rovine dell’antica città di Eraclea, importante centro della Magna Grecia sorto nel VI secolo a.C., dove nel 280 a.C. i Romani combatterono Pirro. Faceva parte della regione della Siritide, in prossimità di Siris.

Nel III secolo a.C., in particolare, tutta la costa Jonica era percorsa continuamente da eserciti in marcia. Roma stava, in quegli anni, affermandosi come potenza egemone nell’intera penisola italiana, scontrandosi, nel Sud, con le città magnogreche che ancora dominavano il Meridione. Tra queste c’era Taranto, antica e fiera colonia spartana che chiese aiuto al regno d’Epiro. E così il re Pirro, celebre condottiero e stratega, alla testa di un forte esercito di 25 mila soldati e 20 elefanti da guerra, sbarcò in Italia per raggiungere le forze degli alleati tarantini, tra cui anche gli stessi Lucani e Sanniti, ora uniti contro la comune minaccia romana. All’alba del 1 Luglio del 280 a.C., dunque, le forze in campo si scontrarono. Per vincere la battaglia, Pirro dovette dunque ricorrere alla sua arma segreta, gli elefanti da guerra, che i romani non avevano mai visto e che in effetti gettarono panico e devastazione tra le fila dei latini, costringendoli alla fuga.

Fu una vittoria particolarmente amara, tanto da diventare emblematica: la prima “Vittoria di Pirro” della storia, in quella che sarà ricordata come “La battaglia di Eraclea”.

Molti secoli dopo, nel Medioevo si sviluppò un piccolo centro urbano nelle vicinanze del Castello Baronale. Dal 1300 al 1600, il feudo di Policoro, in piena decadenza, divenne proprietà della famiglia Sanseverino, con passaggi tra i vari discendenti

Nel 1600, il feudo fu donato ai Gesuiti, che lo tennero per lungo tempo, trasformando il castello in monastero. Il 21 novembre 1772 i Gesuiti furono espulsi dal Regno delle due Sicilie dal re Ferdinando IV di Borbone. L’ex monastero di Policoro fu trasformato di nuovo in castello.

Nel maggio del 1806 pernottò nel castello il re Giuseppe Bonaparte durante il suo viaggio da Reggio Calabria a Napoli.

Nel 1893 il feudo fu acquistato dal barone Luigi Berlingieri di Crotone che coltivò le terre sfruttando i contadini del posto.

La dinastia dei Berlingieri si succederà fino agli anni ’50 fino alla riforma agraria che cambierà, definitivamente le sorti della popolazione e di quel piccolo paese che cresceva giorno per giorno.

il 10 aprile 1959 e gli abitanti di Policoro attesero, col fiato sospeso, la pubblicazione della Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana N. 86, dove fu pubblicato il responso positivo alla richiesta di distaccamento dal comune di Montalbano Jonico, di cui il borgo era una frazione.  Policoro divenne ufficialmente un comune autonomo.

Verso la fine degli anni 50’ giunse a Policoro l’archeologo tedesco Bernhard Neutsch , appassionato delle origini della Magna Grecia. Dopo aver ottenuto un finanziamento da una organizzazione tedesca per ricerche scientifiche, eseguì gli scavi che lo condurranno verso la scoperta dell’antica Heraclea. Fu  riportato alla  luce vasellame pregiato, monete e altri reperti, fino alla scoperta del Santuario di Demetra.

Oggi si possono ammirare nel Museo Archeologico Nazionale della Siritide che conserva tanti magnifici vasi a figure rosse, parte di corredi funerari principeschi, dipinti da grandi artisti del V secolo a.C. Tra essi spicca, per raffinatezza, il cosiddetto “Pittore di Policoro”, un artista locale che amava in particolare i soggetti mitologici e teatrali.