Cosa vedere a Pisticci
Cosa vedere a Pisticci
Rione Terravecchia
L’abitato di Pisticci sorge su tre alture ed ha la forma di una S. Il centro storico è formato da 16 rioni tra cui Terravecchia che costituisce la parte più alta e più antica dell’abitato. In esso sono ubicati il castello, l’antica porta del paese, la Chiesa Madre, la Chiesetta dell’Annunziata e i ruderi della chiesa della Madonna della Stella e diversi palazzi gentilizi.
Rione dirupo
anticamente chiamato Casalnuovo, ha successivamente preso il nome dalla rovinosa frana del 1688, sulle rovine della quale fu costruito. Caratterizzato dalle lammie, tipiche casette bianche allineate esempio di architettura semplice e spontanea. Popolato anticamente da artigiani, piccoli massari e contadini, che ebbero la forza e l’orgoglio di ricostruire le loro case sulle rovine di quelle precedenti. Passeggiare tra le stradine del rione è davvero suggestivo, si può visitare la Chiesa dell’Immacolata Concezione con il suo belvedere panoramico
La Chiesa Madre dei Santi Pietro e Paolo
Sorge sui resti di una chiesa preesistente del 1212, di cui rimane il campanile con due ordini di bifore. L’attuale edificio fu terminato nel 1542, con la costruzione di altre due navate oltre a quella della chiesa precedente, ed è opera dei Mastri Pietro e Antonio Laviola, fratelli mantovani in fuga dalla loro città natale perché accusati di omicidio che si stabilirono a Pisticci.
La chiesa è di stile romanico-rinascimentale, con tetto a doppio spiovente e pianta a croce latina, si compone di tre navate e all’incrocio tra la navata principale e il transetto si erge una grande e alta cupola emisferica. Le navate laterali ospitano cappelle e altari barocchi che furono edificati sopra gli ipogei dove venivano seppellite personalità importanti nella vita del paese. Gli altari sono intagliati in legno e dorati, con incastonate tele e statue di cartapesta attribuite a Salvatore Sacquegna.
Sono presenti delle tele del XVIII secolo attribuite a Domenico Guarino, tra cui quelle rappresentanti la Madonna del Carmine e la Madonna del Pozzo e altre raffiguranti i Misteri del Rosario.
L’Abbazia del Casale
Fu presumibilmente costruita intorno al 1087 sui ruderi di un antico cenobio greco-bizantino da Rodolfo Maccabeo ed Emma d’Altavilla, sul monte Corno, allora fuori dal centro urbano di Pisticci. L’abbazia, dedicata alla Beata Vergine Maria, fu affidata ai monaci benedettini di Taranto.
Il complesso è in stile romanico pugliese, costruito in pietra locale. L’abbazia è stata uno dei santuari del Giubileo del 2000. La statua della Vergine è una scultura in legno del XII secolo e fu incoronata da papa Giovanni Paolo II il 27 aprile 1991.
Il Castello di San Basilio
Fu costruito come masseria fortificata intorno al VII secolo dalla comunità monastica dei basiliani. Divenne poi feudo normanno assumendo sempre più le caratteristiche di un castello con la costruzione del torrione centrale. Dai feudatari normanni fu in seguito donato alla comunità benedettina dell’abbazia di Santa Maria del Casale di Pisticci. Oggi è adibita a sala ricevimenti per matrimoni.
Torre Bruni
E’ una torre cilindrica, ritenuta antichissima, anche se si ignora la data di costruzione. Secondo una leggenda, per un breve periodo, vi trovò anche rifugio Bruto dopo la congiura contro Cesare.
Ruderi del Castello normanno.
Resta un torrione quadrato, decorato da una successione di archetti a tutto sesto.
Torre dell’acquedotto
Il torrione dell’acquedotto dell’Agri è di epoca fascista. Si tratta di un serbatoio costruito nel 1930 per il fabbisogno idrico del paese, con adiacente un altro serbatoio più piccolo di asservimento a Montalbano Ionico. Per la costruzione fu abbattuto il castello normanno-svevo che sorgeva sul posto, di cui sopravvive una massiccia fortificazione quadrata, fino a qualche tempo fa adibito a ricovero di capre.
Il Terrazzino del Melograno
Si trova alla fine di Corso Margherita ed è famoso sia per la sua vista sia per essere un’opera architettonica di grande pregio. Realizzata da Vittorio Vitelli, è una piazzetta a due livelli ornata di archi e splendidi disegni a muro opera delle artiste sorelle Maria Teresa ed Ermelinda Romeo. Uno scorcio romantico e caratteristico in cui scattare bellissime foto ricordo.
Siti archeologici
È un’area collinare sulla riva destra del Basento che hanno portato alla luce resti di un villaggio enotro risalente al IX secolo a.C. e di uno greco di fase successiva costruito sopra il precedente villaggio.
La scoperta dell’area e gli scavi iniziarono nel 1970 e furono affidati all’Università di Milano nel 1973. Sono ora visitabili i resti della cittadina, mentre gli oggetti e i vari reperti rinvenuti nei dintorni sono esposti al museo archeologico nazionale di Metaponto.
Fabbrica dell’Amaro Lucano
Pisticci ha dato i natali al celebre liquore Amaro Lucano. La sua ricetta è segretissima, comprende più di 30 erbe e si tramanda dal 1894. Con una visita guidata attraverso cinque aree tematiche si possono scoprire colori, profumi e storia dell’Amaro Lucano.
Eventi
Teatro dei Calanchi
Il Teatro dei Calanchi è uno spazio all’aperto dove durante l’estate vengono portati in scena spettacoli di diverso tipo e si svolgono eventi culturali. È ricavato tra le dune dei Calanchi di Pisticci e nasce da un’idea del regista teatrale Daniele Onorati. In questo paesaggio quasi alieno, delle sedute in fieno accolgono lo spettatore e lo conducono in un’altra dimensione, quella magica e catartica della cultura, dell’immaginazione e della fantasia, che in un luogo del genere è ancora più potente. Un presidio culturale originale e importante ad impatto ambientale zero. Si può partecipare anche alla Calanchi XP, escursione guidata alla scoperta di un panorama davvero unico.
I Calanchi di Pisticci sono uno degli scenari più belli e caratteristici della Basilicata. Queste dune di argilla profondamente solcate dall’acqua e modellate dal vento, circondano le pendici del paese fino al poggio su cui sorge, dominandoli. È un paesaggio definito “lunare” perché la sua asprezza, il suo carattere brullo e al contempo affascinante, rimanda appunto alla Luna.
Enotria Felix
È una manifestazione che coniuga la riscoperta delle radici storiche e culturali con l’aspetto enogastronomico alla riscoperta di sapori e tradizioni antiche. L’evento si svolge a fine luglio in diverse giornate e racconta la storia pisticcese tra il 1500 e il 1600. Filo conduttore è la rievocazione storica de “La Taccariata”, avvenimento realmente accaduto e che ruota intorno a questi episodi:
- l’istituzione della Cavallara ( servizio di difesa e pattugliamento a cavallo per combattere la pirateria e il banditismo)
- la costruzione delle torri di avvistamento sulla fascia jonica;
- il rapimento di 26 Pisticcesi ad opera dei Turchi;
- San Rocco diventa il nuovo patrono;
- la triste notte di Sant’Apollonia (frana del 9 febbraio 1688)
Tradizione e folclore
La pacchiana
E’ l’abito femminile pisticcese riportato sull’etichetta dell’Amaro Lucano formato da una gonna di panno scuro a pieghe larghe chiamata vunnèdd legata da una cinta (u cinte), che poggiava sulle anche e sulla quale è presente u senale di seta nera, ad un corpetto finemente ricamato (u sciupp).
Era tipica delle giovani donne che venivano iniziate a questa forma di vestizione in corrispondenza della loro uscita dall’adolescenza, come segno del loro essere pronte al matrimonio.
Carlo Levi lo cita nel suo romanzo, Cristo si è fermato ad Eboli, celebrandone la ricchezza e lo sfarzo rispetto a quello locale di Gagliano (Aliano), suo luogo di confino.