Cosa vedere a Montescaglioso

Cosa vedere a Montescaglioso

La Chiesa madre

La chiesa madre è intitolata a San Pietro e San Paolo. Dell’originaria fondazione medioevale non resta traccia in quanto fu riedificata a partire dal 1776 e rifatta in stile tardo barocco.

La Chiesa di San Rocco

La chiesa, risalente al XVI secolo, è dedicata a San Rocco. Si trova in Piazza Roma, in un’area in cui furono ritrovate già nel XVIII secolo antiche tombe greche

Il convento di Sant’Agostino

Il convento è dedicato a Sant’Agostino e risale al XIV secolo

La chiesa Santa Lucia

Costruita in stile moderno è la seconda Parrocchia della Città. Presenta due statue la Vergine Siracusana sulla parte posteriore e la statua raffigurante il cappuccino Pio da Pietrelcina.  Fa parte della Parrocchia anche il Convento dei Cappuccini.

L’Abbazia benedettina di San Michele Arcangelo

L’abbazia, risalente al XII secolo, è dedicata a San Michele Arcangelo. L’immenso portale della chiesa e quelli del monastero sono stati realizzati da Altobello ed Aurelio Persio

Il monastero è fondato nella prima metà del secolo XI nel 1484, dopo l’unione alla Congregazione benedettina di S.Giustina da Padova. L’abbazia è ampliata e restaurata in forme rinascimentali. I monaci abbandonano l’abbazia nel 1784.

Il Telamone di  Montescaglioso

In una delle sale dell’abbazia di San Michele  è esposto il Telamone di Montescaglioso, una scultura maschile di epoca ellenista, a tutto tondo o ad altorilievo, che veniva impiegata come sostegno, strutturale o decorativo, spesso in sostituzione di colonne o lesene. Dopo diversi decenni in cui la scultura è rimasta esposta presso il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, nel 2015 l’opera è tornata a Montescaglioso. Il Telamone è databile ai secoli III-II a.C. e proverrebbe da una sepoltura monumentale posta all’ingresso del paese, ritenuto un centro di grande importanza nel periodo magno greco. Il ritrovamento di un mosaico, inoltre, lascia supporre che il centro lucano ospitasse anche delle terme.

Le chiese rupestri

Particolare rilevanza storica e culturale meritano gli insediamenti rupestri presenti sul territorio all’interno del Parco della Murgia Materana. Il Santuario della Madonna della Murgia rappresenta la chiesa più importante del patrimonio rupestre di Montescaglioso. Si caratterizza per i due altari, il maggiore contraddistinto da un grande crocifisso, il minore da un bellissimo affresco raffigurante la Vergine con il Bambino. Esternamente intorno all’area su cui fu costruita la chiesa, è possibile vedere ancora oggi le tracce di un’antica necropoli scavata nel tufo, La necropoli altomedievale della Loe. Numerose le cripte, dislocate tra Murgia S. Andrea e l’insediamento rupestre della Loe.

Tradizioni e folclore

Festa Patronale di San Rocco (18-19-20 agosto), è legata al culto dei Santi Patroni: San Rocco e Maria SS. Assunta. Il giorno 20, in mattinata, si snoda una lunga processione, mentre, in serata vi è il tiro del carro trionfale da parte di sette cavalli.

La notte dei Cucibocca (5 gennaio). A Montescaglioso l’Epifania ha una tradizione del tutto diversa rispetto alle consuete Befane poiché la vigilia si trasforma nella notte dei Cucibocca ed è caratterizzata dalla sfilata di alcuni personaggi vestiti con un lungo mantello, barba e cappello, ed ai piedi una catena, il cui intento è spaventare ii bambini che non si comporteranno bene. I Cucibocca sono figure ancestrali che nel Comune lucano sono diventate anche una maschera di Carnevale. Secondo una antica  ”leggenda” contadina, nella notte che precede l’Epifania le anime tornano tra i vivi e si dirigono verso le case dove hanno vissuto. Il corteo sfila nella notte buia, invisibile. Le persone si chiudono in casa, nel silenzio, e lasciano cibo e acqua. Il misterioso corteo dei Cucibocca, con una fiammella in un canestro, la catena al piede che segnala la loro presenza e la richiesta del silenzio e dell’offerta, potrebbe quindi rappresentare la processione delle anime del Purgatorio. Secondo un’altra interpretazione, legata al periodo delle feste, cucire la bocca potrebbe significare mettere fine all’abbondanza del Natale. Infatti il rituale dei ”Nove Bocconi dei Cucibocca” è sostanzialmente il viatico al periodo della Quaresima.

La cavalcata del Borbone (1ª domenica di settembre) è una rievocazione storica della visita a Montescaglioso nel 1735 di Carlo di Borbone

Il Carnevale Montese (1ª 2ª domenica di carnevale e martedì grasso) è da anni una delle manifestazioni Carnevalesche più note in Basilicata. L’evento è strutturato in tre giornate in cui sfilano maschere ed i carri allegorici, e si conclude la sera del martedì grasso. Le maschere tipiche del Carnevale Montese sono la Quaremma, Carnevalicchio e U Fus. Gli abiti delle maschere sono realizzati con vestiti vecchi, carta, stoffe e altri materiale poveri. Il Carnevalone si svolge la mattina del martedì grasso, con la sfilata di gruppi mascherati che indossano vestiti di juta, adornati con striscioline di carta di giornale.