Storia e curiosità di Miglionico
Storia e curiosità di Miglionico
Miglionico è un grazioso paesino che sorge su una collina tra i fiumi Bradano e Basento e sovrasta il lago di San Giuliano.
Una volta, quando non esisteva la Strada statale 407, era via obbligata per chi dal litorale jonico doveva addentrarsi nella Lucania per raggiungere Potenza e da lì Napoli.
Le origini di Miglionico sono remote, probabilmente risalenti ad una città enotria, ma secondo la tradizione Miglionico fu fondata da Milone, dal quale deriverebbe anche il nome della città.
Miglionico è noto soprattutto per le vicende legate al Castello del Malconsiglio.
L’avvenimento storico che ebbe per centro questo castello è la Congiura dei Baroni contro il re Ferdinando I d’Aragona il Vecchio, re di Napoli.
A quei tempi i Turchi miravano ad occupare l’Occidente e, in particolar modo, l’Italia. Infatti, il 28 luglio 1480, sbarcarono nella penisola Salentina, a circa tre miglia da Otranto e la saccheggiarono.
Il 25 febbraio del 1485, Ferdinando I d’Aragona, re di Napoli, inviò una flotta che affondò quella turca.
I materani e gli abitanti delle altre città del Sud misero, per l’impresa di Otranto, a disposizione del re, migliaia di ducati. L’erario, comunque, era stremato, per cui furono imposte nuove e gravi cariche fiscali che i Baroni non erano disposti a sopportare.
I grandi feudatari allora ordirono una congiura per togliere di mezzo la dinastia aragonese a cui aderirono il papa Innocenzo VIII in discordia con Ferdinando e Girolamo Sanseverino cui apparteneva la terra di Miglionico con il suo castello. Questo castello fu scelto a luogo di convegno per dare l’ultima mano alla triste impresa. I baroni si riunirono in un salone del maniero di straordinaria grandezza, indicata da allora, del Malconsiglio.
Ferdinando ne ebbe il sentore e seppe che papa Innocenzo la favoriva; perciò decise di invadere lo Stato Pontificio. Il papa rinunziò all’impresa e i baroni, rimasti soli e senza un appoggio di rilievo, per gli interventi del Duca di Milano e di Lorenzo il Magnifico, si sottomisero al sovrano che, nell’agosto del 1486 giunse a Miglionico per trattare la pace. Il re simulò il perdono del quale si fecero garanti i suddetti pacieri. Ma, poco dopo, contro i patti stipulati, in un convitto nuziale fece imprigionare e decapitare i più compromessi della congiura.
Da questo episodio importante della storia italiana, si comprende l’importanza del castello di Miglionico. Esso, infatti, poté ospitare il re con la sua reale famiglia, tanti signori e il seguito di ciascuno. Che questo maniero fosse all’epoca molto importante, lo si evince anche dal fatto che i baroni lo scelsero su tanti altri esistenti nell’Italia meridionale.