Cosa vedere a Melfi

Cosa vedere a Melfi

Castello di Melfi

E’ un imponente castello di origine normanna, che ospita al suo interno il Museo Archeologico Nazionale del Melfese.

Si possono osservare reperti del VII-III secolo a.C e soprattutto il bellissimo Sarcofago di Rapolla, un’opera in marmo realizzata in Asia Minore nel II secolo.

Il castello è situato a pochi passi dal monte Vulture, costruito su una collina che domina dall’alto tutto il territorio circostante e ponendosi a guardia della città.

Realizzato dai normanni fu poi preso come residenza da Federico II di Svevia. Proprio all’interno del castello furono promulgate le Costituzioni melfitane, la più grande opera legislativa di epoca medioevale.

È composto da dieci torri di cui sette rettangolari e tre pentagonali, tra cui la Torre dell’Orologio

Ha quattro ingressi, di cui solo uno è tuttora agibile. Ed è quello che fu aperto dai Doria e che funge da accesso al paese attraverso un ponte, in tempi remoti levatoio.

L’interno del castello, sebbene trasformato dai Doria, tra il XVI ed il XVIII secolo, in un palazzo baronale, conserva ancora alcuni tratti strutturali in stile normanno-svevo.

Oltrepassato il ponte si nota un portale settecentesco che contiene un’epigrafe che rende onore alle gesta di Carlo V e Andrea Doria. Procedendo si accede al cortile dove è possibile recarsi alle scuderie ed ai cortili “dello Stallaggio” e “del Mortorio“, tutte opere angioine realizzate tra il 1278 ed il 1281 per volere di Carlo II d’Angiò. Sempre in stile angioino sono la “Sala del Trono” (che ospita il Museo), innalzata sul lato settentrionale, la sottostante “Sala degli Armigeri“. Da menzionare anche la “Sala delle Scodelle”, luogo in cui furono proclamate le Costituzioni di Melfi.

Cinta Muraria

Il centro storico di Melfi è interamente circondato da mura turrite costruite per lo più dai Normanni che si estendono per oltre quattro chilometri. L’opera costituisce un raro esempio di fortificazione nel sud Italia. Le fasi costruttive della cinta muraria appartengono al periodo bizantino, normanno, svevo e aragonese. Assedi e terremoti hanno reso necessari continui restauri e il sisma del 1930 ne ha seriamente compromesso la struttura.

Museo diocesano e palazzo Vescovile

Nel palazzo del Vescovado si possono visitare il museo, la pinacoteca e i giardini. Sono esposti arredi sacri, argenti e dipinti delle chiese della diocesi, dei secoli XVII, XVIII e XIX.

Cattedrale di Santa Maria Assunta

Dell’edificio costruito nel 1153 dai normanni rimane solo il campanile, il resto risale al XVIII secolo e si rifà ad uno stile barocco.

La sua particolarità è proprio il contrasto tra i due stili architettonici di epoche differenti. L’interno con le tre navate e il soffitto a cassettoni dorati è semplicemente spettacolare.

Porta Venosina

E una delle sei porte un tempo aperte nella cinta muraria di Melfi. E’  in stile gotico ed è così detta perché da essa partiva un’arteria che conduceva attraverso la via Appia a Venosa,  attraverso la quale Federico II faceva il suo ingresso in città. La porta è affiancata da due bassorilievi di cui uno raffigura il basilisco, stemma della città. Bellissimo è assistere all’assalto alla porta durante la Festa della Pentecoste. Quest’ultima rievoca lo scontro avvenuto a Melfi , tra il 22.03.1928 e 10.05.1928, tra la Francia dei Re Capetingi e l’Impero Tedesco-Spagnolo di Carlo V.

Melfi sotterranea

Il borgo si appoggia su una serie di cunicoli e tunnel che collegano, attraverso il sottosuolo, ogni punto della città. Si trovano anche le antiche cantine sotterranee, alcune valorizzate affinché i visitatori possano avere un assaggio di questo mondo antico e nascosto. Le più celebri sono le Cantine Bassettieri, a cui si accede attraverso una scalinata all’ingresso di Via Bagno: una visita suggestiva di un ambiente storico, arricchito da oggetti d’epoca che ne raccontano la storia.

Fontana del Bagno

Costruita nel 1928, era il lavatoio della città e fonte per le scorte idriche per le case sprovviste d’acqua corrente.

Chiesa Rupestre di Santa Margherita

Si trova appena fuori il paese in direzione Rapolla. Scavata direttamente nel tufo, ha nei numerosi affreschi che ne ricoprono le pareti, perfettamente conservati anche grazie a un attento lavoro di restauro. Un autentico gioiello medievale che gli appassionati di storia non possono perdere.

L’area del Vulture

E’ uno dei luoghi più belli dal punto di vista paesaggistico di tutta la terra lucana. Il terreno di origine vulcanica da vita ad una vegetazione fitta e rigogliosa. Nei boschi si potranno fare escursioni a piedi, a cavallo ma anche in moto o in bicicletta. Un paradiso per gli amanti del trekking e del moto e ciclo turismo. Tutte le stagioni sono ideali per visitare questi territori. D’inverno quando cade la neve è possibile effettuare splendide escursioni con le ciaspole.

Eventi

Corteo Storico Federiciano

 E’ un evento che si tiene nell’ultima settimana di ottobre e rappresenta le attività più importanti svolte da Federico II a Melfi. Si celebra nei giorni di venerdì, sabato e domenica dell’ultima settimana di ottobre e si assiste al raduno dei falconieri di tutta Europa, gara di caccia con i falconi, danze e musiche medievali per le vie principali della città, il corteo dell’imperatore Federico II e dei suoi sudditi, la cerimonia di investitura di un cavaliere secondo il diritto normanno, il torneo medievale degli antichi casati di Melfi e, per concludere, degustazioni di Aglianico del Vulture e prodotti tipici di Melfi come castagne e salumi.

Sagra della Varola

E’ dedicata alla castagna (varola in dialetto locale) si tiene da oltre 50 anni nel penultimo week-end di ottobre in Piazza Umberto I. Protagonista della festa è il tipico “marroncino di Melfi”. Oltre alle caldarroste, viene offerto l’Aglianico ed esposti prodotti a base di castagne, come dolci e gelati. Il tutto viene allietato da spettacoli, gruppi musicali e danze

La “Pasqua di Sangue”

ricorda il giorno della Pentecoste, quando ci fu l’assedio di Melfi da parte dei francesi nel marzo 1528 e il ritorno degli abitanti in città dopo il saccheggio con pellegrinaggio sul Monte Vulture, sfilata del corteo storico per le vie della città e spettacoli di sbandieratori e cavalieri in costume.