La Chiesa di Santa Maria di Idris, detta anche “Santa Maria de Idris” o “Madonna de Idris”, è una chiesa rupestre, situata nella parte alta del Monterrone, una grossa rupe calcarea che si erge nel mezzo del Sasso Caveoso; vi si arriva attraverso una rampa di scale. Il nome Idris deriva dal greco Ogiditria, colei che mostra la via, oppure da Idrie, contenitori dell’acqua che sgorgava da quella roccia.

Fa parte di un complesso rupestre che comprende anche la più antica cripta, dedicata a San Giovanni in Monterrone. Le due chiese sono infatti comunicanti

Presenta una pianta irregolare ed è caratterizzata da due parti distinte: una costruita e una scavata. La facciata, modesta e realizzata in tufo, fu rifatta nel Quattrocento, a seguito di un crollo

Un piccolo campanile a vela fuoriesce dalla struttura dando al complesso un armonico aspetto. La chiesa è rimasta liturgicamente in funzione, sia pur saltuariamente, in occasione di festività particolari, fino agli anni ’40. L’interno è di estrema semplicità.  L’altare è impreziosito da una tempera del Seicento, che raffigura la Madonna con il Bambino e ai lati due contenitori usati per contenere l’acqua chiamati “idrie”, a destra sono dipinti Sant’Antonio, la Sacra Famiglia e la Conversione di Sant’Eustachio, Santo particolarmente venerato dai materni che andando a caccia, vide un cervo con una croce d’oro tra le corna. Un tempo c’erano altri affreschi che dovevano coprire quasi interamente le pareti.  Parte sono andati distrutti dall’incuria, altri sono stati staccati e recuperati all’inizio degli anni ‘70 dalla Sovrintendenza per i Beni Storici ed Artistici a causa delle pessime condizioni di conservazione e della forte umidità presente.

Nel suo complesso la Chiesa rupestre di Santa Maria di Idris è una fra le più caratteristiche attrazioni di Matera e del Sasso Caveoso, non solo perché è l’unica scavata totalmente nella roccia ma soprattutto perché offre uno stupendo  panorama sulla città e sulla Gravina.