Cosa vedere a Castelmezzano

Cosa vedere a Castelmezzano

Chiesa Madre di Santa Maria dell’Olmo

Probabilmente edificata all’inizio del XIII secolo nel corso dei secoli, subì numerose modifiche. Fino alla metà dell’Ottocento, era composta da una navata, con quattro piccole cappelle laterali e diversi altari. Dal 1853 vengono attuati lavori di consolidamento ma il terremoto del 1857 danneggiò l’edificio.  Fu ristrutturata nel 1870, e si rifece il campanile e due navate laterali. Agli inizi del Novecento, la chiesa fu adornata da vari altari in marmo. Da menzionare anche le campane della chiesa: la più antica risale al 1666, la seconda al 1768, la terza al 1820, e la quarta al 1948.

Cappella del Santo Sepolcro

Una delle più antiche chiese di Castelmezzano, chiamata così già nel 1544 poiché seppellivano qui i defunti e forse perché già vi si svolgevano, come del resto avviene ancora oggi, le funzioni del venerdì Santo. Il monumento è forse di origini bizantine, per via dello spazio sacro diviso da un arco in due parti uguali, che formano la zona inviolabile della Iconostasi e l’area dell’assemblea dei fedeli (come nelle Chiese d’Oriente)..  La chiesa del Santo Sepolcro custodisce la statua lignea della “Madonna dell’Ascensione” (XIV secolo), sulla quale circola una leggenda suggestiva. La statua fu ritrovata da due pescatori in riva al mare ed essa e domandò di essere condotta a Castelmezzano. I due arrivarono ove sorge l’attuale cappella, e qui la statua si appesantì tanto da non poter essere più spostata. Dopo la costruzione della cappella, si verificò un nuovo miracolo: la statua si arricchì di due marinaretti in preghiera, rassomiglianti ai due pescatori.

Il Castello di Castelmezzano

Dal centro si può arrivare rapidamente in alto lì dove dominava il castello normanno-svevo, il Castrum Medianum, cioè castello di mezzo (da cui deriva il nome del paese). Era la fortezza normanna posizionata a metà strada tra i castelli di Pietrapertosa e di Brindisi Montagna e di cui oggi rimangono alcuni resti. Dai resti del castello è possibile salire la gradinata stretta e ripida scavata nella roccia che porta nel punto più alto, là dove la vedetta della guarnigione militare sorvegliava la sottostante valle del Basento. Si racconta che questo insediamento, posto a quasi 890 metri di altitudine, prima che fosse assoggettato dai romani era collegato ad una strada nei pressi del “Camentum” o “Casuentum”, ossia del Basento, diretta verso la valle del Salemme, e che quest’area fu percorsa da Annibale per sposarsi da Grumento antica a Venosa. La storia narra che le continue scorrerie dei Saraceni non dettero più pace e tranquillità alla popolazione dell’antica Maudoro, ( questo il nome del primo insediamento greco di Castelmezzano)  che più volte fu costretta a difendersi accanitamente, facendo rotolare pezzi di roccia naturale verso il fondovalle.

Gradinata Normanna

Si trova nella parte delle Dolomiti Lucane che circondano il paese. Su una delle guglie dolomitiche è scavata nella roccia una particolare scala di 54 gradini, che conduceva ad un posto di vedetta nei ruderi della cinta muraria dell’antico castello di Castrum Medianum. In estate è possibile salire in tutta sicurezza, imbracati con un kit da ferrata accompagnati da un operatore esperto per ammirare un panorama spettacolare.

Il Percorso delle 7 pietre

Il percorso delle sette pietre, è un progetto che recupera un antico sentiero contadino di circa 2 km, che collega i Comuni di Pietrapertosa e Castelmezzano e che si sviluppa su quote variabili: da 920 metri a Pietrapertosa scende fino a 660 metri nella valle attraversata dal torrente Caperrino e risale a 770 metri a Castelmezzano. Il percorso trae ispirazione dai racconti, tramandati oralmente fra le generazioni e dall’immaginario collettivo su cui si fonda il testo “Vito ballava con le streghe”di Mimmo Sammartino. Lungo il sentiero la narrazione si traduce in forme visive, sonore ed evocative e diventa una storia incisa sulla pietra. Ogni tappa prevede uno spazio allestito che accoglie l’opera artistica evocatrice di una delle sequenze del racconto, ed una ambientazione sonora che regala ulteriori suggestioni alla magia della natura che si svela.

Le tappe sono 7 e ciascuna di esse propone una parola chiave che restituisce il senso del racconto: destini, incanto, sortilegio, streghe, volo, ballo, delirio. È nella tappa centrale – streghe – che al visitatore viene proposta l’intera storia, attraverso elementi di suggestione scenografica e sonora.

Volo dell’Angelo

Il Volo dell’Angelo – si svolge nel periodo estivo (tra giugno e settembre). Legati da un’apposita imbracatura e agganciati a un robusto cavo d’acciaio, si parte sospesi in aria da Castelmezzano per arrivare a Pietrapertosa (o viceversa) a una velocità di circa 120 km/h e lo stesso procedimento si ripete per tornare da dove si è partiti. Nel lasso di tempo si ha la possibilità di osservare il suggestivo panorama delle Dolomiti lucane a un’altezza di circa 400 metri.  Arrivati ai due borghi, si ha l’occasione di girare tra le abitazioni, di fare escursioni storico-naturalistiche, di degustare i prodotti locali e di godersi al meglio il panorama.

Ponte Nepalese

Il Ponte Nepalese delle Dolomiti Lucane collega i due punti di partenza delle Vie Ferrate Salemm (Castelmezzano) e Marcirosa (Pietrapertosa) e si raggiunge passando dall’Antro delle Streghe ovvero il pianoro che costeggia il torrente Caperrino, centro del percorso delle 7 pietre.

Ha una lunghezza di 72 metri e un’altezza massima da terra di 35 metri a 650 metri sul livello del mare. Può essere percorso al massimo da 15 persone contemporaneamente, e deve essere percorso sempre in sicurezza agganciati alla linea di vita con apposita kit da ferrata.

Tour in e-bike e Trekking alla scoperta delle Dolomiti lucane

Grazie alla fitta rete di sentieri, Castelmezzano è una base perfetta per chi ama esplorare il territorio in sella a una bici. I percorsi sono diversi e di difficoltà varia. Le bici possono essere noleggiate. Il paese è anche il punto di partenza perfetto per suggestive escursioni alla scoperta del territorio.

Via Ferrata Salemm (solo per alpinisti)

La Via Ferrata Salemm è un percorso attrezzato sul versante di Castelmezzano, ha una lunghezza di circa 1.731 metri ed un dislivello di circa 249 metri, difficoltà EEA e si articola in:

–              Un sentiero di avvicinamento alla via ferrata con partenza dal ponte romano fino all’attacco del percorso attrezzato. La lunghezza del sentiero è di circa 739 metri ed il dislivello è di circa 34 metri, tempo di percorrenza di 45 minuti.

–              Via Ferrata Salemm, percorso attrezzato con una lunghezza di circa 992 metri ed un il dislivello di circa 215 metri, tempo di percorrenza di 2 ore.

–              Un sentiero di allontanamento dalla via ferrata che dalla fine del percorso attrezzato porta fino alla strada comunale Peschiere, posta nelle immediate vicinanze del centro storico per una lunghezza di circa 180 m, con andamento quasi pianeggiante, tempo di percorrenza di 15 minuti.

Eventi

La Sagra del Maggio

Il 12 e 13 settembre, durante la festa di Sant’Antonio, si può assistere alla “Festa del maggio” o “Sposalizio degli alberi”, simile al Maggio di Accettura. Il punto saliente della manifestazione è un lungo tronco di cerro, scelto e tagliato con gli strumenti tradizionali dei boscaioli, per poi essere trasportato da coppie di buoi fino al paese. Giunti a destinazione, il tronco viene innalzato dopo aver “sposato” “la cima”, un agrifoglio anch’esso trasportato in paese in spalla da giovani. Una volta installato, i ragazzi più forti del paese si sfidano a scalarlo per raggiungerne la vetta, alla quale vengono legati dei premi.