Storia e curiosità di Alberobello

Storia e curiosità di Alberobello

Alberobello è uno dei borghi più pittoreschi e suggestivi del Sud Italia per i suoi caratteristici trulli ed è per questo denominata la Capitale di Trulli. Il nome trullo trova le sue origini dal greco troulos, ovvero cupola, e ricorda le abitazioni protostoriche a forma conica disseminante in molti Paesi del Mediterraneo.

In realtà il nome delle tipiche abitazioni di Alberobello è molto recente. Anticamente erano chiamati tuguri o casedde dagli abitanti e dai viaggiatori, prima che il nome trullo comparisse nei vocabolari di lingua italiana nel ‘900.

In una testimonianza del ‘700 li troviamo descritti infatti come “tuguri ben fatti di pietre a crudo”.

Anticamente la zona di Alberobello era sommersa da una folta vegetazione, che motiva e spiega il nome successivamente attribuitole: Alberobello deriva infatti dal latino Sylva Arboris Belli, che significa “selva dell’albero della guerra”. La cittadina nacque ufficialmente sul finire del 1400, per volontà dei Conti di Conversano che ai tempi possedevano il territorio e che affidarono il lavoro ad alcuni contadini. La legge dell’epoca, imposta dal Regno di Napoli, comprendeva la cosiddetta Pragmatica de Baronibus, per la quale ogni nuovo centro abitato era sottoposto in prima istanza al Regio assenzio, mediante il pagamento di specifici tributi: per questo motivo i Conti incaricarono i contadini di colonizzare la zona costruendo soltanto case precarie (i trulli), che avrebbero potuto essere facilmente demolite nel caso in cui avesse avuto luogo un’ispezione.

La particolare struttura del trullo, a pianta circolare, non venne solo scelta per questa ragione ma anche perchè il grande spessore delle mura unito alla quasi totale assenza di aperture (niente finestre, solo porta d’ingresso!) garantiva una buona conservazione del calore durante l’inverno e la conservazione del fresco in estate.

Il trullo era comunque un’abitazione povera, costruito a mani nude, e lo spazio medio disponibile per famiglia difficilmente superava i cinquanta metri quadrati. Consideriamo che le famiglie erano molto numerose e spesso superavano i 6 membri!

 I trulli erano e sono molto simili tra loro, per non dire uguali. L’unico elemento che distingueva un trullo dall’altro era il pinnacolo nella parte alta del tetto a cono, che poteva essere a forma di croce, stella, o disco.

A metà del XVI secolo l’area di Rione Monti contava una quarantina di trulli ma fu solo a inizio del 1600 che Alberobello diventa un vero e proprio insediamento contadino indipendentemente con circa 3500 alberobellesi. Nel 1797 il villaggio ottenne dal Re di Napoli Ferdinando IV di Borbone il titolo di città reale e fu quindi  fu liberata da qualsivoglia richiesta tributaria e dalla servitù feudale dei Conti.

L’interesse turistico per Alberobello è un fenomeno abbastanza recente. Prima del 900’ infatti Alberobello non era assolutamente una meta turistica e men che meno era famosa all’estero.

Fu una legge statale del 1910 che decise di conservare queste abitazioni uniche al mondo. Alcuni abitanti furono molto malcontenti di questa imposizione che vietava di apportare modifiche alle proprie case e consideravano una limitazione dei loro diritti. Oggi dobbiamo ringraziare chi ha permesso ai Trulli di rimanere intatti e visitabili da milioni di turisti da tutto il mondo.

Osservando i trulli si possono notare, oltre al tetto a forma di cono con in cima il cosiddetto pinnacolo,  diversi simboli raffigurati. I contadini li dipinsero sui tetti delle proprie abitazione come elemento propiziatorio o magico.

I simboli sono molti e diversi tra loro, ognuno ha un proprio significato e una funzione particolare.

La maggior parte dei simboli riprodotti sulle cupole dei trulli sono di origine religiosa ma ne esistono molti anche pagani. Così, per esempio, l’aquila rappresenta il simbolo dell’anima che aspira al cielo. Presenti anche tantissimi segni zodiacali, astrologici e planetari. Per esempio i segni di Cancro, Leone e Bilancia servono come augurio di buona fortuna. Un altro simbolo magico e non solo è quello del sole, principio di vita spirituale e materiale degli abitanti del trullo. Il Sole nella simbologia cristiana rappresenta la natura divina del Cristo.

Il tipo di pietre impiegate per la costruzione dei Trulli garantisce un ambiente confortevole in inverno e fresco in estate, al cui interno possono essere inseriti tutti i complementi d’arredo necessari.

Il fascino di queste abitazioni dal valore universale incanta ogni anno milioni di turisti e visitatori, tanto da essere considerate uno dei maggiori simboli distintivi della regione Puglia.

Per il suo centro storico caratterizzato da più di 1000 trulli, Alberobello è riconosciuta Patrimonio Mondiale dell’Umanità dal 1996.

Alberobello trullo