Cosa vedere a Venosa

Cosa vedere a Venosa

Complesso della Santissima Trinità

Riconosciuto monumento nazionale dal 1897 è stato costruito dove, in tempi remoti, esisteva un tempio pagano dedicato a Imene, figlia di Venere e Apollo.  Il Complesso della Santissima Trinità comprende una chiesa antica (o chiesa vecchia) che risale all’epoca paleocristiana, sebbene, in seguito, fu modificata e restaurata dai Longobardi e dai Normanni e che  ospita la tomba degli Altavilla e della moglie ripudiata di Roberto il Guiscardo, Aberada.  Ma la parte più spettacolare dell’abbazia non è ciò che è stato realizzato, ma ciò che non lo è stato: il grandioso progetto di ampliamento della struttura avviato in età sveva fu interrotto bruscamente. La chiesa nuova (o chiesa incompiuta) fu iniziata tra l’XI e il XII secolo per ampliare quella antica, sfruttando i materiali sottratti all’anfiteatro romano, ma la sua edificazione non fu mai portata a termine. E così, all’esterno, enormi pilastri sorgono come maestosi alberi dal nudo terreno verso un soffitto che non c’è; epigrafi romane ed ebraiche si affollano sulle mura di pietra mai intonacate.

L’Incompiuta di Venosa, tra i più suggestivi monumenti lucani, è un grande tempio in cui il pavimento è un prato, il soffitto è il cielo e le pareti sono il tempo.

Concattedrale di Sant’Andrea

Edificata per volere di Pirro del Balzo, tra il 1470 e il 1502. Per favorirne la costruzione, fu demolita la chiesa di San Basilio, assieme alle botteghe e alle abitazioni circostanti. L’interno del monumento è suddiviso in due piani e tre navate, adornate con archi a sesto acuto. Nella navata destra figura la Cappella del Santissimo Sacramento, decorata con un arco caratterizzato da putti, candelabri e festoni. Al piano inferiore si trova la cripta che ospita la tomba di Maria Donata Orsini, moglie di Pirro del Balzo.

Chiesa del Purgatorio

Costruzione in stile barocco e chiamata anche chiesa di San Filippo Neri, fu innalzata nel 1679 per volere dei “Confratelli del Monte dei Morti”, i quali diedero anche il sostegno economico per la sua edificazione. Sul portale d’ingresso si trova un’incisione ove è scritta una frase del poeta Orazio, “Pulvis et umbra”.

Fontana Angioina

Fu eretta nel 1298, in onore di Carlo I D’Angiò, il quale soggiornò a Venosa nel settembre 1271 e nel giugno 1272. Presenta due leoni in pietra che hanno sotto i piedi un ariete, simbolo della forza dell’Impero Romano, e ventidue pioli in pietra che separano la piazza del Castello dalla Fontana.

Fontana di Messer Oto

Costruita tra il 1313 e il 1314 per rendere omaggio al sovrano Roberto d’Angiò. È sormontata da un grande leone di pietra, sottratto a una costruzione romana della città, e nella parte posteriore è corredata di una larga vasca, che a suo tempo veniva sfruttata come lavatoio pubblico.

Fontana di San Marco

Risalente a fine cinquecento, prese il nome probabilmente dai leoni che sorgevano di fronte. Veniva usata per abbeverare i cavalli. A fianco, c’era un lavatoio pubblico, adesso inutilizzato. È importante per la posizione dietro la Cattedrale.

Casa di Orazio Flacco

La cosiddetta Casa di Orazio, risalente al II secolo a.C., consta di due stanze adiacenti individuate come ambienti di un complesso termale, l’una semicircolare allestita con arredi e suppellettili di epoca romana ricostruiti con tecniche di archeologia sperimentale, l’altra rettangolare senza copertura.

Castello Aragonese

Fu costruito nel 1470 per ordine del duca Pirro del Balzo, nel punto ove sorgeva l’antica Cattedrale e, ancor prima, vi era un sistema di cisterne di età romana, i cui resti sono osservabili nel cortile del castello. Nel seicento, il castello da fortezza fu trasformato in dimora signorile da Carlo ed Emanuele Gesualdo. Ha una pianta quadrata, con torri a forma di cilindro ed è circondato da un fossato mai riempito d’acqua. Al suo interno vi sono la Biblioteca Comunale e il Museo Archeologico architettonico.

Parco Archeologico

Situato vicino alla Chiesa Incompiuta, conserva testimonianze comprese tra il periodo repubblicano e l’età medievale. È possibile rimirare il complesso termale, articolato in diversi ambienti come il “frigidarium”, composto da un mosaico pavimentale raffigurante animali marini e il “calidarium”, il bagno caldo con piccoli pilastri in mattone. Si prosegue per il complesso episcopale della Santissima Trinità, contenente al centro una vasca battesimale a forma esagonale, preceduta da tre piccole navate, in una delle quali è ricavata una seconda vasca battesimale cruciforme.

Catacombe ebraiche

Le catacombe ebraiche sono situate sulla collina della Maddalena, in una zona periferica di Venosa. Datate tra il III e il VII secolo d.C. sono composte da una serie di corridoi lungo i quali si possono ammirare sepolture e iconografie ebraiche. Accanto a tali catacombe, vi è un’altra struttura che ospita quelle cristiane, costituendo una testimonianza di convivenza pacifica tra ebrei e cristiani.

Area archeologica di Notarchirico

Scoperta nel 1979, è situata nella periferia di Venosa, è costituita da reperti risalenti all’era paleolitica (tra 600.000 e 300.000 anni fa). Si trovano resti di animali di grossa taglia come elefanti, bisonti e rinoceronti. Di tracce umane è stato scoperto un femore di femmina adulta della specie Homo Erectus. Inoltre, è stata rinvenuta una sequenza stratigrafica composta da oltre undici livelli riferibili al Paleolitico inferiore e databili tra 600.000 e 300.000 anni fa.

L’Anfiteatro romano

Costruito tra il I e il II secolo d.C., è stato privato di molte opere e ornamenti, attualmente collocati in altri monumenti di Venosa (molti furono sfruttati per erigere la Chiesa Incompiuta). L’Anfiteatro romano ha una forma ellittica, su tre piani, in parte costruiti fuori terra e in parte realizzati tagliando a terrazze il terreno in cui sorge. Si ritiene che questa struttura accogliesse a suo tempo circa diecimila spettatori. Musei

Museo archeologico

Inaugurato nel 1991 e ubicato nel Castello Aragonese, il museo archeologico contiene svariati reperti di diverse civiltà ed epoche storiche. Si apre con una sezione dedicata alla preistoria, ove sono custodite testimonianze che vanno dal Paleolitico inferiore all’età del Bronzo. Contiene altre cinque sezioni, che vanno dalla fase preromana al periodo normanno. Tra i reperti più distintivi sono da citare la Testa di Diadumeno (appartenente a una statua perduta)

Eventi

Venosa è nota  come “città oraziana” per aver dato i natali al poeta latino Quinto Orazio Flacco

“Certamen horatianum”, è una gara di traduzione e commento storico-letterario delle opere di Orazio, che si tiene ogni anno nella sede del Liceo Classico Statale “Q. Orazio Flacco”. Nata nel 1986, la manifestazione, inizialmente a livello regionale, ha raggiunto, gradualmente, un riconoscimento nazionale nel 1992 e possono parteciparvi anche allievi di altre scuole europee a indirizzo classico.