Cosa vedere a Tricarico
Cosa vedere a Tricarico
I quartieri arabi
Nel Centro Storico di Tricarico sono due i quartieri arabi: la Saracena, il primo insediamento, e la Rabata con torri, porte d’accesso e una struttura labirintica dove le singole abitazioni sono come arroccate in difesa.
Sono il centro storico del paese, perfettamente conservato e affascinante da visitare con i suoi scorci suggestivi.
Si aprono all’esterno attraverso terrazzamenti degradanti e coltivati, orti urbani, un modello di verde pubblico cittadino che fanno dei quartieri della Saracene e la Rabata l’esempio di una corretta relazione tra abitato e territorio.
Torre Normanna
La torre normanna è alta 27 m e ha pareti spesse anche oltre 5 m. Sulla sommità, sebbene non vi siano muri intorno e gli archetti di coronamento siano quasi allo stesso livello del pavimento, se ci si mette sulla pietra posta al centro della superficie, si sente la propria voce rimbombare come se si fosse in una caverna.
La Torre Normanna di Tricarico costituiva il “maschio” dell’antico castello della città ed è uno dei simboli principali dell’antico borgo lucano. Il castello fu eretto probabilmente tra il IX e il X secolo ma, nel 1333, la contessa di Tricarico, Sveva, vedova di Tommaso di Sanseverino, lo donò alle Clarisse per istituire un monastero. La Torre, però, conservò le sue funzioni di guardia e difesa militare almeno fino al ‘600
La cattedrale di Santa Maria Assunta
Fatta costruire da Roberto il Guiscardo, nel 1383, Luigi I d’Angiò fu incoronato re di Napoli. All’interno è possibile ammirare opere d’are, come ad esempio diversi dipinti e le decorazioni a stucco.
Palazzo Ducale
E’ una bellissima reggia di impianto cinquecentesco, con sale risalenti al ‘700 e due massicci portali d’ingresso interamente di pietra. Al suo interno ospita il Museo Archeologico, con pregevoli reperti trovati nell’area circostante, mentre all’esterno ha una vista spettacolare sulle Valli del Bradano e del Basento.
Museo Diocesano
Il Museo Diocesano, chiamato MUDIT, racconta la storia di una Diocesi millenaria di Tricarico. Un viaggio tra religioni e culture dove scoprire l’evolversi della fede nell’arte e la cultura artistica della diocesi attraverso opere pittoriche, sculture, argenti, arredi liturgici, volumi e documenti d’archivio.
Aree archeologiche
A Tricarico sono presenti diverse aree archeologiche: Serra del Cedro (città lucana del VI secolo a.C.), Piano della Civita (città lucana del IV secolo a.C.), Calle (insediamento romano, con impianto termale), Sant’Agata (villa romana con pavimento a mosaico policromo).Si possono ammirare: i resti di un centro fortificato, di un’antica acropoli con ancora conservati i pavimenti a mosaico, una domus e un tempietto.
Tre Cancelli e il Santuario Santa Maria delle Fonti
Il bosco di Tre Cancelli – Fonti ha un’altitudine variabile da 750 a 900 metri ed è caratterizzato da un bosco di latifoglie, querceti a prevalenza di roverella, rovere e cerro e un ricco sottobosco. Presenta area attrezzata per pic nic. Il bosco era legato alle attività agropastorali. Ancora si individuano i tratturi che si innestavano sulle vie per la transumanza, le erbe, le acque sorgive per l’alimentazione di mandrie e greggi in transito. La stessa Chiesa di Santa Maria di Fonti potrebbe essere stata una delle cappelle lungo tali percorsi e secondo le fonti della tradizione, sarebbe stato costruito intorno ad una antichissima immagine della Madonna con Bambino dipinta su un muricciuolo e scoperta, in mezzo ai rovi ed alla fitta vegetazione, grazie ad un vaccaro che dopo aver smarrito una mucca la ritrovò, inginocchiata sulle zampe anteriori, a contemplare questa immagine. Il santuario è, comunque, uno dei principali luoghi mariani della regione, meta di pellegrinaggi soprattutto nelle domeniche di maggio.
Il carnevale di Tricarico
L’evento più conosciuto di Tricarico è il carnevale L’Mash-kr che si apre il 17 gennaio, giornata dedicata a S. Antonio Abate, protettore degli animali.
Durante questa giornata le maschere si attengono alla tradizione più antica, che prevede la sveglia del paese all’alba, con la vestizione delle maschere in antiche case allestite ancora con “arredamento” contadino.
Le maschere tipiche di Triacrico sono: la “mucca”, vestita con un cappello a falda larga coperto da un foulard e da un velo bianchi e decorato con lunghi nastri multicolori e il “toro”, simile ma con un copricapo nero addobbato con lunghi nastri rossi.
Dal 2011 a Tricarico si svolge anche il Raduno delle Maschere Antropologiche, concepito dalla Pro Loco come ideale ed efficace vetrina delle varie espressioni demo-etno-antropologiche della Regione e come naturale apertura ad alcune realtà internazionali, basato sulla cultura della integrazione-conoscenza-accoglienza.
Ogni anno ospita più di 15 gruppi di maschere provenienti da tutta Europa, nonché turisti e studiosi.