Scopri la Necropoli di Timmari

Scopri la Necropoli di Timmari

La collina di Timmari che culmina a 451 m. nel Monte Timbro, sorge sul lato sinistro del fiume Bradano e domina il lago artificiale di San Giuliano, creando una cornice di notevole valore paesaggistico.

È una località di interesse archeologico e storico. Fu abitata fin dal neolitico e durante l’età del ferro (XI-X sec.a.C.)

La necropoli a incinerazione di Timmari che si estende sulle pendici nord-occidentali di Monte Timbro, costituisce uno dei complessi archeologici più importanti del Materano e dell’Italia protostorica.

Già esplorata nel maggio-giugno 1901, a un secolo di distanza, tra il  2001-2002, la Soprintendenza per i Beni archeologici della Basilicata riprende l’esplorazione della necropoli di località San Francesco, al fine di completare l’indagine dell’area funeraria, quindi al recupero di altre urne cinerarie, e all’individuazione dei limiti della necropoli.

Nella seconda campagna di scavi sono state recuperate 12 urne cinerarie integre e diversi contenitori in frammenti non ricostruibili. Ogni urna cineraria contiene i resti scheletrici di un solo individuo Le informazioni antropologiche confermano la presenza all’interno della necropoli d’individui di entrambi i sessi e di differenti fasce d’età. I recenti dati della necropoli, insieme al riesame di quelli del passato, hanno svelato una nuova consistenza qualitativa, oltre che quantitativa, dell’intero sistema di vita di questo spazio territoriale e cronologico. I reperti archelogici sono conservati presso il Museo Archeologico Nazionale D. Ridola di Matera.

Sulla collina è presente anche un santuario medievale che si chiamerà San Nicola de Timaris (da cui forse il nome odierno) che prenderà poi il nome di Monastero Benedettino di San Salvatore nel 1310. Alcuni ritrovamenti sembrano mostrare la presenza di un piccolo nucleo abitativo nelle immediate vicinanze del monastero che testimoniano come Timmari è stata dal Medio Evo fino al 1900 un villaggio agricolo sparso tra i boschi e i pascoli.

Nella decade del 1920-30, sorse il moderno centro abitato di Timmari grazie ai sovvenzionamenti dell’Opera Nazionale dei Combattenti.

Negli anni ’70 e ’80, con il boom economico, molti materani hanno costruito una casa di villeggiatura, difatti Timmari ha sempre avuto la reputazione di avere un’aria salubre, grazie alal presenza dei boschi.

Il santuario di San Salvatore è stato restaurato recentemente e nella seconda domenica di settembre si celebra la festa del Dio Salvatore a cui vi partecipano tanti materani.

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