Cosa vedere ai Laghi di Monticchio
Cosa vedere ai Laghi di Monticchio
L’area del Vulture è uno dei luoghi più belli dal punto di vista paesaggistico di tutta la terra lucana. Il terreno di origine vulcanica dà vita ad una vegetazione fitta e rigogliosa.
Incastonati in questo splendido scenario, si trovano i Laghi di Monticchio che sorgono al posto del cratere del vulcano spento Vulture. A fare da sfondo ad un paesaggio da favola c’è l’Abbazia di San Michele, proprio costruita sui fianchi del cratere.
I laghi di Monticchio sono 2 ovvero il Lago Grande e il Lago Piccolo. Dall’alto appaiono a forma di 8. Sono un paradiso tutto da scoprire.
Il Lago Piccolo è alimentato da sorgenti subacquee e le sue acque defluiscono nel Lago Grande grazie ad una sorta di ruscello. Pur comunicando tra loro, i laghi presentano un diverso colore: il Lago Piccolo ha un colore verdastro mentre il Lago Grande tende al verde oliva. Entrambi i laghi hanno la temperatura più elevata dei laghi d’Italia.
I Laghi di Monticchio dispongono di numerose aree attrezzate per pic-nic che si trovano tra roveri e faggi. Sulle sponde dei laghi in primavera è possibile ammirare lussureggianti distese di ninfee che, stranamente, crescono spontaneamente a queste latitudini. Sulle montagne del Vulture ci sono anche delle eccezionali fonti d’acqua minerale naturali.
L’abbazia di San Michele Arcangelo, il luogo sacro dei laghi di Monticchio
L’abbazia di San Michele Arcangelo è uno dei luoghi sacri più rappresentativi del Vulture. Risalente all’VIII secolo, è costruita su un’antica grotta scavata nel tufo e, per il suo colore bianco, spicca in modo evidente tra la vegetazione del Monte, in cui è incastonata.
L’intero complesso ospita un convento e la chiesa, con l’annessa cappella intitolata a San Michele Arcangelo. Appartenuto prima ai monaci basiliani poi a quelli benedettini, l’edificio è davvero imponente, ancor più se lo si ammira dal sottostante lago piccolo di Monticchio.
Museo di storia naturale del Vulture
Allestito nei primi due piani dell’Abbazia di San Michele, il Museo di Monticchio è un’occasione per scoprire la storia dell’antico vulcano, dalle sue origini ad oggi, e dell’area naturalistica che lo circonda. Il museo, aperto nel 2008, è di concezione moderna e offre ai turisti un allestimento vivace e vario, adatto anche ai visitatori più giovani. Mette a disposizione un’interpretazione verosimile della storia del Vulture. I percorsi sono costruiti sulla storia del vulcano nei 750.000 anni trascorsi dal momento in cui esso ebbe origine. Al visitatore si offre un viaggio a ritroso nel tempo: si parte da una figurazione del cammino recente dell’uomo nel Vulture, per passare alla storia degli animali e delle piante infeudati nei diversi periodi sulle sue pendici per giungere, infine, ai fenomeni parossistici del vulcano, all’uomo preistorico e alla fauna antica del Vulture.
Gli affreschi nella Grotta di San Michele sui laghi di Monticchio
A dominio dei laghi di Monticchio, nella splendida cornice del cratere del Vulture, la Badia di San Michele si è sviluppata a partire da un antico luogo di culto Micaelico in grotta. La cavità, ormai completamente assorbita dalla struttura postmedievale, è un sito pregno di spiritualità. La cavità è decorata con affreschi databili alla metà del XI secolo,.
I resti dell’abbazia di Sant’Ippolito
Tra i due laghi di Monticchio si trovano i resti dell’abbazia di Sant’Ippolito. La struttura è datata tra il XI ed il XII secolo, ad opera dei basiliani. Con l’arrivo dei normanni, i basiliani abbandonarono il Vulture e al loro posto arrivarono i benedettini. Questi trasformarono l’antico monastero basiliano di Sant’Ippolito in un’altra badia benedettina. Il terremoto del 1456 distrusse gran parte dell’Abbazia e i religiosi che vi dimorarono furono costretti ad abbandonarla. Oggi di quello che era un tempo l’Abbazia sono solamente osservabili alcuni pilastri e le absidi.
Riserva naturale regionale Lago Piccolo di Monticchio
La riserva naturalistica fa parte del comune di Atella, è dotata di un’estensione pari a 187 ettari ed è caratterizzata, per via del microclima, da una faggeta di bassa quota. Fu istituita nel 1971, con lo scopo principale di tutelare la Brahmaea europaea, una rara farfalla notturna scoperta nei boschi di Monticchio. L’insetto giunge di rado presso i laghi, il suo habitat ideale è posto a quote più basse, dove la Foresta di Monticchio costeggia l’Ofanto e la fiumara di Atella. La riserva ospita anche specie faunistiche come la lontra, il gatto selvatico, l’istrice, la puzzola, lo scoiattolo nero, il moscardino ed il quercino italico.
Una delle esperienze più belle da fare è quella di fare escursioni all’interno della riserva e, se si è fortunati, si può ammirare la famosa farfalla Brahmaea Europaea.